Una delle mie prime volte... In pubblico!

Ero a malapena maggiorenne, io e la mia ragazza di allora stavamo insieme da relativamente poco.
Un giorno stavamo in un parco, per la precisione Villa Pamphili e tra un bacio e l'altro, tra una carezza ed una palpata, ci salì una voglia tremenda.
Io abitavo alquanto lontano da quel parco mentre casa sua, se pur vicina, non era libera.
La voglia era tanta, il mio cazzo era duro e la sua figa bagnata.
Chi è di Roma può sapere quanto possa essere popolato quel parco, specialmente l'entrata di zona Monteverde vecchio.
Cosa fare? Cosa non fare?
Iniziammo ad incamminarci nella ricerca di un posto isolato per fare qualcosa ma niente, non si trovava un angolo dove non c'erano famiglie o altre coppiette che limonavano.
Ebbi la grandiosa idea di cercare addirittura in mezzo ai cespugli. "Bingo".
Un gran cespuglio all'interno vuoto.
Dall'esterno non si vedeva nulla.
Iniziammo a spogliarci, tremavamo dall'agitazione.
Lei aveva i capezzoli turgidi ed io il cazzo durissimo, ci sdraiammo ed iniziai a leccargliela.
La cosa divertente è che non dovevamo far versi strani o rumore, sennò la gente che passava di lì ci avrebbe sentito.
E quale cosa è più divertente di vedere una ragazza contenersi dall'ansimare? Penso nessuna.
Dopo avergliela leccata, fu il suo turno. Mi fece un gran bel pompino, di quelli rumorosi, pieni di saliva (come piacciono a me).
Non ce la feci, ansimai ed ansimai forte, fortunatamente in quel momento non passava nessuno e così continuammo.
La misi a pecora ed iniziai a scoparla forte. Non ce la faceva più a trattenersi, le misi la mano sulla bocca e lei me la morse fortissimo. Potevo sentire il suo caldo respiro sula mia mano, una sensazione divina.
Inutile dirlo che da lì in poi continuai di questo passo, fino a venire.
Non sarà una grandissima storia per voi, ma per me fu una delle scopate più belle della mia vita.
Tornando a casa ripensavo così tanto a quella scopata che mi venne duro sull'autobus.
Una ragazza era davanti a me e notò il mio stato, mi sorrise.
Inizialmente non capivo il perché del suo sorriso, ma poi vidi che mi guardava spesso le zone basse e notai che la mia erezione si poteva ben vedere.
Un po' intimidito da questa situazione misi seduto, ma niente, si vedeva ancora e lei continuava a guardarmi.
Capii che non potevo fare nient'altro che toccarmelo.
Lei si avvicinò e si mise in modo da coprirmi, quasi a farmi da palo.
Era più grande di me, si vedeva. Avrà avuto una trentina di anni, mentre io ero diciottenne da poco.
Continuai a toccarmelo, da sopra il pantalone, lei si mordeva le labbra mentre mi guardava.
Che situazione nuova... Non mi era mai successa una cosa del genere... Ma mi piaceva.
Mi piaceva tantissimo, a dir la verità, in quel momento non stavo più pensando alla mia ragazza, ne tanto meno alla precedente scopata, stavo pensando solo a far godere con gli occhi quell'estranea.
Lei nel frattempo si stava massaggiando le cosce, non poteva andare oltre, avremmo dato nell'occhio.
Io fortunatamente ero coperto dal sedile di fronte a me e... Lo tirai fuori.
Pochi secondi, giusto per farglielo vedere, poi lo rimisi dentro.
Potevo vedere nei suoi occhi la voglia che aveva di toccarmelo, le sfiorai la mano come per dire: "Hey, puoi farlo se vuoi".
Timidamente lo sfiorò con due dita, poi lo afferrò, poi ritirò la mano; in quel momento lo rimisi dentro.
Purtroppo finì lì, lei scese ed io arrapato come un cane rimasi per qualche altra fermata sull'autobus.
Quell'esperienza mi cambiò radicalmente, ora se ne ho l'occasione mi piace farmelo diventare duro in pubblico così che qualche ragazza me lo possa vedere, sperando in un nuovo evento come quello di quel giorno.